REDDITO DI CITTADINANZA: “FINTE” SEPARAZIONI E DIVORZI E CAMBIO DI RESIDENZA.

08 marzo 2019

Il decreto legge n. 4/2019 pubblicato in G.U. il 28.01.2019 regolamenta l’istituto e l’accesso al Reddito di Cittadinanza (“RDC”): € 780,00 netti al mese a partire dal mese di maggio 2019, per 18 mesi prorogabili per altri 18.
Nei 60 giorni successivi il decreto legge dovrà essere convertito in legge attraverso l’esame da parte dei due rami del Parlamento e dunque sarà suscettibile di modifiche.
In base al citato decreto, da mercoledì 6 marzo è possibile presentare domanda per ottenere il RDC. Requisito fondamentale per vedersi concesso il reddito è avere un ISEE non superiore a € 9.360,00 riferito al nucleo familiare. Secondo la normativa relativa all’ISEE, due coniugi separati o divorziati che hanno indirizzi di residenza diversi costituiscono due nuclei familiari separati.
L’art. 1 comma 6 del decreto Legge sul RDC esclude l’accesso al reddito ai coniugi separati e divorziati “qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione”.
Il presupposto espone il fianco a rischi già da tempo denunciati: per ottenere il beneficio statale due coniugi potrebbero formalizzare una separazione o un divorzio “fittizi”, cambiare solo nominalmente la residenza di uno dei due e fare domanda per ottenere il RDC.
Lo stesso vale nel caso in cui a cambiare residenza siano i figli, uscendo così dal nucleo familiare dei genitori, per poter ottenere il RDC.
Sono state già denunciate da vari Comuni, dal mese di gennaio 2019, “code sospette” negli uffici circoscrizionali dell’Anagrafe per ottenere il cambio di residenza probabilmente per entrare a far parte degli aventi diritto al RDC.
La commissione Lavoro in Senato ha approvato dunque un emendamento che punta a evitare che separazioni o divorzi simulati possano essere usati come escamotage per avere diritto al trattamento: qualora la separazione o il divorzio sia avvenuto dopo il 1 settembre 2018, gli ex coniugi che facciano domanda dovranno certificare di non risiedere più nella stessa casa con apposito verbale della polizia municipale. I richiedenti saranno quindi esclusi dal beneficio se sprovvisti degli appositi "verbali certificati dalla polizia locale sul cambio di residenza".
Dunque, per poter ricevere il RDC non sarà sufficiente che uno dei due coniugi o ex coniugi trasferisca la propria residenza, dovrà anche abitare in un indirizzo diverso.
Chi dichiara il falso rischia dai due ai sei anni di reclusione.

Archivio news

 

News

gen24

24/01/2024

E' REATO NON CORRISPONDERE L'ASSEGNO DI MANTENIMENTO MENSILE AL CONIUGE SEPARATO

La Corte di Cassazione penale, Sez. VI, con la sentenza 17 gennaio 2024, n. 2098 – nel disattendere la tesi difensiva secondo cui la condotta del soggetto che viola solo gli obblighi di natura

dic6

06/12/2023

NO ALL'OBBLIGO DI ASCOLTO IN GIUDIZIO DI MINORI DI ETA' INFERIORE AI DODICI ANNI

NO ALL'OBBLIGO DI ASCOLTO IN GIUDIZIO DI MINORI DI ETA' INFERIORE AI DODICI ANNI

Con Ordinanza n. 32290 del 21 novembre 2023, la Corte di Cassazione civile è tornata a pronunciarsi sul diritto d'ascolto del minore in giudizio ribadendo che non sussiste un obbligo generalizzato

set28

28/09/2021

I GIUDICI INTERVENGONO SULLA VACCINAZIONE ANTICOVID DEI FIGLI MINORI

I GIUDICI INTERVENGONO SULLA VACCINAZIONE ANTICOVID DEI FIGLI MINORI

Se un genitore si oppone alla vaccinazione l'altro può essere autorizzato alla somministrazione. Negli ultimi mesi i Tribunali di varie città italiane sono stati chiamati ad esprimersi